“Territorio e produzioni ceramiche : paesaggi, economia e società in età romana” Convegno Internazionale, Pisa, ottobre 2005
( )
Compte rendu par Silvia Cipriano, Instrumentum, 2007-25, p. 40
Site officiel de la revue Instrumentum
 
Nombre de mots : 706 mots
 
Citation de la version en ligne : Les comptes rendus HISTARA.
Lien : http://histara.sorbonne.fr/ar.php?cr=1661
 
 

Territorio e produzioni ceramiche : paesaggi, economia e società in età romana, Convegno Internazionale, Pisa, ottobre 2005 


Dal 20 al 22 ottobre 2005 si è tenuto a Pisa il Convegno Internazionale “Territorio e produzioni ceramiche ; paesaggi, economia e società in età romana” (Fig. 1), organizzato dalla prof.ssa Marinella Pasquinucci e dalla dott.ssa Simonetta Menchelli del Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell’Università di Pisa. Gli interventi sono stati suddivisi in tre aree tematiche, due più generali, “Territorio e produzioni ceramiche” e “Produzioni ceramiche e circolazione”, ed una più puntuale “La terra sigillata nei suoi aspetti tecnici, economici e sociali” ; oltre alle comunicazioni è stata aperta per i tre giorni del convegno una sezione dedicata ai poster.

 

Nell’ambito della prima sessione è stato affrontato da alcuni topografi il problema della produzione ceramica in rapporto al territorio ; Guido Rosada e i suoi collaboratori hanno presentato i dati preliminari sullo scavo della villa romana di Loron, in Istria, dove sono state localizzate le produzioni di anfore, terra sigillata e ceramica comune ; su questo argomento è stato elaborato anche un poster (a cura di Silvia Cipriano e Stefania Mazzocchin). Giovanna Bonora Mazzoli ha presentato il censimento delle fornaci della Lombardia, mentre Ilaria Di Cocco ha ben illustrato il rapporto tra la distribuzione delle fornaci romane nell’ager veleiate e la geomorfologia, frutto di uno studio realizzato con Pier Luigi Dall’Aglio e Giuseppe Marchetti. Marcello Gaggiotti ha tratteggiato le caratteristiche del territorio di Scoppieto, in cui si trovava in età romana un grande centro manifatturiero ; Tiziano Gasperoni ha presentato un insediamento per la produzione di opus doliare nella media valle del Tevere ; Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli si sono occupati delle fornaci nel paesaggio della valle del Sinni.

 

La seconda sessione è stata aperta da Sara Santoro, che ha riassunto i dati della ricerca in corso sulle attività produttive nella Cisalpina, evidenziando l’esistenza di veri distretti produttivi ; Elizabeth Jane Shepherd ha presentato uno studio su Aurelii e Valerii in Etruria, soffermandosi in particolare sui bolli laterizi COTTA e da ultimo Giulio Ciampoltrini si è occupato della circolazione della ceramica nella valle del Serchio.

 

La sessione del convegno dedicata alla terra sigillata è stata inaugurata da John Hayes, con una comunicazione sulla terra sigillata orientale ; è stata poi la volta di Philip Kenrick che si è soffermato nello specifico sulla terra sigillata italica prodotta ad Arezzo e su alcuni atelier che produssero in subappalto per diversi ceramisti. Nell’ambito delle sigillate pisane, Giuseppe Camodeca con Simonetta Menchelli e Marinella Pasquinucci (autrici anche di uno dei due poster esposti su questo argomento) hanno approfondito in particolare la lettura e l’interpretazione di un fondo di terra sigillata caratterizzato da un graffito con un conto di atelier ; vi compaiono i nomi di sei vasai, i nomi dei vasi (catilli e acetabula) ed infine il numero dei vasi prodotti.

 

Susanne Scheffenegger e Eleni Schindler Kaudelka si sono occupate delle terre sigillate padane lisce e decorate; all’area produttiva padana va attribuito il nuovo atelier di terra sigillata rinvenuto a Patavium, presentato da Cinzia Rossignoli per quel che riguarda i dati di scavo e da Silvia Cipriano e Stefania Mazzocchin per lo studio dei materiali. Il gruppo composto da Francesca Veronese, Alberto Vigoni, Matteo Annibaletto e Dorotea Riccobono ha poi illustrato il progetto di schedatura analitica attraverso un database delle terre sigillate di Iulia Concordi ; proprio ad un sito campione di Concordia è stato dedicato anche un poster sulle terre sigillate bollate, curato da Silvia Cipriano e Giovanna M. Sandrini.

 

Margherita Bergamini ha riassunto i dati emersi dallo scavo del centro produttivo di Scoppieto, che è stato anche la meta di una gita che si è tenuta a convegno concluso. Ninina Cuomo di Caprio è intervenuta per puntualizzare alcune caratteristiche tecniche delle fornaci, e, in particolare, sulla presenza o meno dei tubuli nelle fornaci a fiamma indiretta.

 

Per quanto riguarda la sigillata gallica, Armand Desbat si è occupato degli atelier di Lione, Thierry Martin di quelli di Montans e Roland Brulet dei centri produttivi di Argonne. Mercedes Roca Roumens ha illustrato le problematiche connesse alle tipologie, la cronologia e i centri di produzione della terra sigillata ispanica ; Jeroen Poblome ha riassunto i dati sulla sigillata di Sagalassos, nell’odierna Turchia.

 

Hanno concluso il convegno due comunicazioni sui centri di commercializzazione e consumo delle sigillate presentate da Denes Gabler, per ciò che attiene le province danubiane, e da Archer Martin, che si è occupato del significativo caso di Ostia.

 

Questo importante convegno ha permesso di presentare nuovi dati alla comunità scientifica internazionale ed ha soprattutto fornito l’occasione a tutti gli studiosi che si occupano di produzioni ceramiche e, in particolare, di terra sigillata di confrontarsi sui diversi temi che sono stati affrontati.